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Falcone e Borsellino sorridenti

Giornata della Legalità 2024

Giornata in ricordo delle vittime di tutte le mafie

Pubblicato da
Chiara Chinello
ChiaraChinello
Personale Docente

Il 23 maggio 1992 nei pressi di Capaci un ordigno posizionato da Cosa Nostra fece esplodere un tratto dell’autostrada A29. Nell’attentato morirono il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifano. 
A distanza di pochi giorni si verificò la strage di Via D’Amelio, nella quale persero la vita Paolo Borsellino, e cinque agenti della scorta: Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi e Claudio Traina. 
Il Liceo Morgagni partecipa alla commemorazione della Giornata della Legalità in ricordo dei giudici Falcone e Borsellino e di quanti hanno perso la vita difendendo i valori della giustizia e del rispetto della legge riportando le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: 
«L’attentato di Capaci fu un attacco che la mafia volle scientemente portare alla democrazia italiana. Una strategia criminale, che dopo poche settimane replicò il medesimo, disumano, orrore in via D’Amelio. Ferma fu la reazione delle Istituzioni e del popolo italiano. Ne scaturì una mobilitazione delle coscienze. La lezione di vita di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino divennero parte della migliore etica della Repubblica. 
A trentadue anni da quel tragico 23 maggio è doveroso ricordare anzitutto il sacrificio di chi venne barbaramente ucciso: Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo, Vito Schifani. Insieme a loro ricordiamo Paolo Borsellino, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina. Testimoni di legalità, il cui nome resta segnato con caratteri indelebili nella nostra storia. 
I loro nomi sono affermazione di impegno per una vittoria definitiva sul cancro mafioso e il pensiero commosso va ai loro familiari che ne custodiscono memoria ed eredità morale. 
Come sostenevano Falcone e Borsellino, la Repubblica ha dimostrato che la mafia può essere sconfitta e che è destinata a finire. L’impegno nel combatterla non viene mai meno. I tentativi di inquinamento della società civile, le intimidazioni nei confronti degli operatori economici, sono sempre in agguato. La Giornata della legalità che si celebra vuole essere il segno di una responsabilità comune. È necessario tenere alta la vigilanza. Gli anticorpi istituzionali, la mobilitazione sociale per impedire che le organizzazioni mafiose trovino sponde in aree grigie e compiacenti, non possono essere indeboliti. L’eredità di Falcone e Borsellino è un patrimonio vivo che appartiene all’intera comunità nazionale. Portare avanti la loro opera vuol dire lavorare per una società migliore». 
 

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Pubblicato: 23 Maggio 2024 - Revisione: 23 Maggio 2024

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